I NOSTRI SPETTACOLI

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I PETTEGOLEZZI DELLE DONNE

di CARLO GOLDONI

regia di Tommaso De Berti

 

“Anche in questa commedia dovrò ripetere  quello che ho detto delle altre quattro. A chi intende la lingua nostra, farà un effetto,a chi non la capisce , ne farà un altro”.

Carlo Goldoni

 

Alcuni studi ipotizzano che il pettegolezzo , all’interno di una comunità ristretta, abbia la capacità di preservare e di stabilizzare l’equilibrio e le dinamiche della comunità stessa, che serva per mantenere pacifica la convivenza dei suoi membri; sapere chi sono gli altri, quali siano i loro vizi e le loro virtù , pare che aiuti a prevenire i conflitti.

Goldoni,nella prefazione del testo, scrive che la lingua è importante per entrare a pieno nella commedia ,per capirne a fondo la narrazione, l’intreccio che si sviluppa da una chiacchiera e le sue logiche conseguenze. Il pettegolezzo coinvolge tutte e tutti , dalla più umile sartina alla più nobile dama, passando attraverso la povera Checchina che si trova suo malgrado coinvolta in un turbinio di malintesi e maldicenze, ma anche e soprattutto grazie alla sua caparbietà ed alla sua sfrontatezza, riuscirà a riavvolgere il filo della chiacchiera fino ad arrivare alla sua radice, salvo poi cadere vittima di un’ulteriore maldicenza.

Il pettegolezzo trova spazio nella noia, nella quotidianità di una vita vuota, dove le ore trascorrono monotone e l’unica novità è il matrimonio di Checchina, occasione ghiotta per scatenare le invidie, le gelosie e la voglia di rivalsa delle altre femmine.

Spettacolo dinamico e divertente.

 

TONIN BELLAGRAZIA

di CARLO GOLDONI

regia di MASSIMO TOTOLA

" Tonin Bellagrazia" è il tipico spaccato settecentesco che rappresenta quella ricca borghesia che "compra" la nobiltà col denaro cercando di imitare  l'aristocrazia del tempo: il borghese un po' tonto , ruspante e illetterato  ricorre anche alle citazioni dotte pur di "fare" come i veri nobili "Lupus in tabula" tanto per dirne una.

Così comicamente pieno di sè, compiaciuto di stare in mezzo ai veri signori, lo sprovveduto Tonin  viene svillanneggiato  da dame e gentiluomini  che se la ridono alle sue spalle.

Lui comunque è sempre felice e contento, con un ebete  sorriso grottesco stampato perennemente sulla faccia, indossandolo quasi come una maschera con una mimica facciale che trascina chi lo guarda.

Ha come tutore il furfante Ottavio "il frappatore" che dà a  intendere  di essere celibe e di voler sposare Beatrice , mentre in verità, la sua legittima sposa c'è, eccome, ed è quell'Eleonora che arriverà alla locanda  a dare il via al gioco degli equivoci. 

Fanno da contorno la bella Rosaura, il cavaliere Florindo, il saggio tutore Fabrizio, un musico , l'immancabile Arlecchino, Colombina e Brighella.

 

MATTO SARA' LEI.

una divertente commedia terapeutica

DI DAVID CONATI

regia di MASSIMO TOTOLA

E' una spassosa commedia  dove simpatici pazienti si ritrovano nella sala d'attesa di un luminare medico, in ritardo sugli appuntamenti.

Per ingannare il tempo proveranno a conoscersi e persino  a provare una terapia di gruppo, dando vita ad una serie di situazioni divertenti in cui ognuno di noi ci si potrà pure riconoscere, almeno un po'.......

TAXI A DUE PIAZZE

di RAY COONEY

regia MASSIMO TOTOLA

"Taxi a due piazze", ritenuto il più grande successo di Ray Cooney, è un classico della commedia brillante, rappresentato per tanti anni  a a Londra senza interruzioni.

Commedia degli equivoci, scambi di persona, doppi sensi, situazioni assurde che garantiscono tanto divertimento.

LA LOCANDIERA 

di CARLO GOLDONI

regia CARLA TOTOLA

E' una delle opere più importanti di Goldoni  e rappresenta il risultato della "riforma" che, oltre al divertimento, fa riflettere lo spettatore sul carattere dei personaggi.

L'equilibrio strutturale è imperniato su due temi: la passione e la finzione. Ogni personaggio almeno una volta finge.

Il  Marchese finge una ricchezza che non ha, il Conte esibisce una nobiltà comprata, le due Commedianti  si dichiarano dame. Lo stesso Cavaliere si nasconde dietro una misoginia che poi cede all'amore e anche Fabrizio è reticente con la sua coscienza a tratti emergente, per calcolo e amore per il quieto vivere.

Al centro Mirandolina amabile locandiera che suscita facilmente galanterie e corteggiamenti

nei suoi clienti, che però tiene debitamente a distanza.

Finchè un giorno capita alla locanda un certo Cavaliere di Ripafratta, "grande nemico delle donne", scontroso e insensibile alle sue grazie.

Toccata nel vivo del suo orgoglio femminile, passa al contrattacco usandogli particolari attenzioni .

Nell'animo del Cavaliere il processo d'innamoramento procede graduale, ma inarrestabile fino alla resa finale.

Alla fine, con scorno di tutti i corteggiatori, Mirandolina deciderà di sposare Fabrizio, il fedele servitore della locanda per mettere al sicuro l'interesse e la propria reputazione.